martedì 15 gennaio 2008

Arriva anche in Italia la Banca dati Dna

Il Governo, nell'ambito del nuovo DDL sulla sicurezza, ha creato la Banca nazionale del Dna, collocata nell'ambito del Dipartimento per la pubblica sicurezza del ministero dell'Interno e il Laboratorio centrale della Banca dati presso il Dap del ministero della Giustizia.

La banca raccoglie i profili di Dna di soggetti che hanno commesso particolari reati, di persone scomparse o di cadaveri non identificati. Raffronta i profili raccolti, ai fini dell'identificazione dell'autore di un reato. Il laboratorio estrae profili del Dna e conserva reperti biologici.

Il Dna può essere prelevato:

a) a soggetti in carcere o agli arresti domiciliari;

b) a chi è arrestato in flagranza di reato o sottoposto a fermo di indiziato di delitto (prelievo dopo la convalida del giudice;

c) ai detenuti o destinatari di misure alternative alla detenzione in seguito a sentenza irrevocabile per delitto non colposo;

d) a soggetti con misura di sicurezza detentiva, definitiva o provvisoria.

La banca può essere consultata solo dal personale addetto e autorizzato, secondo modalità che ne consentano la tracciabilità. Gli abusi sono puntiti con la reclusione da uno a 3 anni.

In caso di assoluzione con sentenza definitiva è prevista la cancellazione dei profili di Dna acquisiti.

I dati, altrimenti, sono conservati per un massimo di 40 anni per i profili e per un massimo di 20 anni per la conservazione di campioni biologici.

Due le figure di garanzia: il garante per la protezione dei dati personali e il Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie.

Tratto da Webmasterpoint.





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