La banca raccoglie i profili di Dna di soggetti che hanno commesso particolari reati, di persone scomparse o di cadaveri non identificati. Raffronta i profili raccolti, ai fini dell'identificazione dell'autore di un reato. Il laboratorio estrae profili del Dna e conserva reperti biologici.
Il Dna può essere prelevato:
a) a soggetti in carcere o agli arresti domiciliari;
b) a chi è arrestato in flagranza di reato o sottoposto a fermo di indiziato di delitto (prelievo dopo la convalida del giudice;
c) ai detenuti o destinatari di misure alternative alla detenzione in seguito a sentenza irrevocabile per delitto non colposo;
d) a soggetti con misura di sicurezza detentiva, definitiva o provvisoria.
La banca può essere consultata solo dal personale addetto e autorizzato, secondo modalità che ne consentano la tracciabilità. Gli abusi sono puntiti con la reclusione da uno a 3 anni.
In caso di assoluzione con sentenza definitiva è prevista la cancellazione dei profili di Dna acquisiti.
I dati, altrimenti, sono conservati per un massimo di 40 anni per i profili e per un massimo di 20 anni per la conservazione di campioni biologici.
Due le figure di garanzia: il garante per la protezione dei dati personali e il Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie.
Tratto da Webmasterpoint.
Vota o condividi questo articolo su Diggita
Nessun commento:
Posta un commento