martedì 5 giugno 2007

Spot ingannevoli: l'Antitrust multa Telecom e Vodafone

Pioggia di multe per pubblicità ingannevole da parte dell'Antitrust. Coinvolte le due società di telefonia Vodafone e Telecom: l'Antitrust ha contestato e chiesto soddisfazione per alcuni spot risalenti all'autunno scorso, nel mirino in quanto classificati come "pubblicità ingannevole".

Per Telecom Italia la sanzione ammonta a 70.100 euro. Riguarderebbe l'offerta "Carta Auguri TIM" che secondo l'Autorità sarebbe "ingannevole in quanto idonea a creare nel pubblico dei consumatori falsi affidamenti circa le condizioni e le effettive caratteristiche dell'offerta pubblicizzata pregiudicandone in tal modo il comportamento economico ed alterando il normale confronto concorrenziale".

Mentre per quanto riguarda Vodafone l'Antitrust ha comminato una multa da 54.100 euro sempre per pubblicità ingannevole. Sotto accusa lo spot di «Vodafone Casa Numero Fisso», con testimonial Francesco Totti e Gennaro Gattuso.

Nello spot si lasciava intendere che il servizio offerto consentiva di usufruire per la telefonia mobile in modo pressoché immediato di un servizio assolutamente fungibile alla tradizionale telefonia fissa: il servizio, invece, era ancora in via sperimentale e non disponibile subito.

La sanzione, tuttavia, non lascia soddisfatto il Movimento Difesa del Cittadino che, insieme con Adusbef e a Telecom, aveva portato il caso all'attenzione degli uffici del Garante della Concorrenza. «Quest'ennesima condanna dimostra come la trasparenza e la correttezza delle informazioni nel settore delle telecomunicazioni siano principi dimenticati e come le sanzioni dell'Antitrust risultino oramai irrisorie a fronte dell'enorme quantità di notizie ingannevoli, se non false, divulgate da molte compagnie di telefonia mobile», ha commentato Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento Tlc del Movimento Difesa del Cittadino.

«Nonostante aumenti il numero delle multe inflitte dall'Antitrust alle compagnie di telefonia - ha aggiunto Luongo - non diminuiscono le pubblicità ingannevoli: l'Autorità dovrebbe aumentare in modo considerevole l'importo delle multe, ora del tutto inappropriato e inefficace».





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