martedì 10 luglio 2007

Studi di settore, le proposte del governo dopo le lamentele degli artigiani

Il governo ha proposto alcune misure "per chiarire e difinire" le garanzie dei contribuenti, a partire da quella che prevede, per l'anno di imposta 2006 e cioe' per le dichiarazioni 2007, che l'adeguamento previsto in ciascuno studio di settore puo' essere effettuato tenendo conto del livello minimo dei ricavi derivante dall'applicazione degli indicatori di normalita' economica.

A condizione, pero', che "tale livello minimo non sia inferiore al livello di congruita' puntuale previsto dagli studi senza tenere conto dell'effetto dei medesimi indicatori". Visco ha anche proposto garanzie sugli accertamenti: sempre per le dichiarazioni 2007.

in fase di eventuale accertamento, "l'Agenzia delle Entrate dovra' motivare, in riferimento allo specifico contribuente, l'utilizzo degli indicatori di normalita' economica, tenuto conto che sugli stessi non c'e' stato il parere della Commissione degli Esperti".

Per dare poi maggiori certezze ai contribuenti, nella fase di eventuale accertamento, l'Agenzia delle Entrate avra' a disposizione una procedura per rendere uniformi le fasi del contraddittorio.

Altre tutele previste dalla legge si applicano infine per i contribuenti i cui ricavi dichiarati rientrano nell'intervallo di confidenza indicato nello studio di settore tenendo conto degli indicatori, a condizione che i ricavi medesimi non siano inferiori al livello di congruita' puntuale previsto dagli studi applicati senza tenere conto degli indicatori.

Infine, per quanto riguarda le imprese e gli enti no profit non e' prevista l'applicazione degli studi di settore, "in quanto per loro natura non possono riscontrare la situazione di normalita' con cui e' definito lo studio".





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