martedì 31 luglio 2007

Skype ha violato la licenza per il software libero

La notizia era nell'aria da parecchi giorni, Skype vìola la GNU General Public License (GPL), la licenza per il software libero.

Lo ha stabilito il tribunale regionale di Monaco, Germania. Una decisione che, sicuramente, influenzerà le future decisioni delle aziende che vogliono utilizzare licenze Gpl.

Skype, in particolare, non è risultata colpevole per quel che riguarda il software che distribuisce gratuitamente, quando per la messa in commercio di un telefono VoIP, lo SMCWSKP100, nel cui firmware è presente il kernel Linux.




La società di telefonia via internet, infatti, non ha rispettato le regole di commercio di prodotti sotto licenza Gpl (pur tentando in qualche modo di rispettare le regole) e così sarà probabilmente condannata a pagare una multa e, in futuro, ad attenersi scrupolosamente alle leggi.

La licenza Gpl dà la possibilità alle aziende di distribuire il codice sorgente dei propri prodotti su internet (separatamente, quindi, dai prodotti) ma solo a certe condizioni, tra cui il fatto che il compratore dovrebbe ricevere il testo della licenza insieme al prodotto).

La corte regionale di Monaco ha sentenziato contro Skype, anche se l'azienda è di proprietà di una società estera.

Al centro della contesa non c'è tanto il software Skype quanto il telefono VoIP SMCWSKP 100 commercializzato da Skype sul suo sito Web.

Secondo il magazine Golem, il telefono non è stato venduto insieme ai sorgenti di Linux come prescritto dalla licenza, pur servendosi del sistema operativo gratuito.

La sentenza non bloccherà Skype e nemmeno impedirà la commercializzazione del telefono. Skype dovrà soltanto mettere a disposizione dei clienti un supplemento che faccia riferimento al software GPL e fornisca un URL al quale si possono trovare i codici sorgente.






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