mercoledì 12 dicembre 2007

Wimax in Italia, le società potranno operare da gennaio 2008

Finalmente è stato pubblicato il bando di gara per l'assegnazione delle frequenze radio 3,4 -3,6 GHz, quelle su cui viaggerà il segnale con la tecnologia WiMax. Lo si attendeva da qualche mese e onestamente non si è capito perché abbia tardato tanto a essere ufficializzato, visto che rispecchia le indicazioni dettate dal documento stilato dall'Agcom nel maggio scorso. In sintesi il bando prevede che vengano concesse 35 licenze: 21 regionali (le province autonome di Trento e Bolzano corrono indipendenti) e 14 per macro regioni (2 licenze per 7 macro regioni).

Le licenze macroregionali potranno essere assegnate solo a società che, oltre ai mezzi per aggiudicarsele, dispongono già di "autorizzazioni generali per le reti e i servizi di comunicazione elettronica a uso pubblico" o almeno che possono "dimostrare la propria idoneità tecnica e commerciale nel settore." Il che riduce sostanzialmente agli operatori telefonici già esistenti il diritto di partecipare.

Diverso il criterio di partecipazione per le licenze regionali, per le quali avranno diritto di prelazione quelle società che non dispongono di licenze Umts. E qui la gara potrebbe vedere partecipanti diversi dalle aziende tlc. Non è da escludere in tal senso la partecipazione delle Regioni, delle cosiddette utilities (le aziende che forniscono luce, acqua e gas) o del settore immobiliare (le abitazioni raggiunte da banda larga aumentano infatti il loro valore).

Le licenze hanno una durata di 15 anni e nessuno potrà aggiudicarsi più di una licenza per macroregione. Tra le garanzie richieste dal bando agli aggiudicatari anche "un particolare impegno nelle aree a digital divide", che se non rimarrà inatteso potrebbe lasciar sperare in un effettivo utilizzo del WiMax per connettere aree del Paese che al momento non possono godere della banda larga via cavo.

La base d'asta sarà di 45 milioni (vedi tariffario stilato dal ministero delle Comunicazioni), sarà interessante vedere come si comporteranno i partecipanti all'asta e quanto lieviteranno i prezzi.

Tra i commenti in rete si segnala un generale scetticismo. Le critiche più aspre provengono da Adiconsum e un sostanziale quanto isolato ottimismo viene espresso da Luca De Biase, editorialista del Sole24Ore. Mancano dal bando, come fa notare il guru dei network Stefano Quintarelli, indicazioni sulla gestione delle licenze e della rete che si verrà a creare: sarà obbligatorio concederla all'ingrosso, e se sì a un prezzo stabilito da chi? Infine non è ben chiaro se sulle frequenze assegnate gli operatori potranno erogare anche il WiMax mobile (802.16e) o meno.

Chi parteciperà alla gara dovrà presentare la propria offerta e verso metà gennaio dovrebbero essere aperte le buste e dichiarati i vincitori. Come la vicenda del bando ha però dimostrato (rinvii su rinvii su rinvii) il condizionale è d'uopo. Come considerazioni finali va ricordato innanzitutto che il ministro Gentiloni, seppur con ritardo sul piano originario, è riuscito nell'arduo compito di liberare le frequenze prima attribuite al ministero della Difesa e di far partire la gara per l'assegnazione. Resta però il rammarico e la frustrazione di essere arrivati per ultimi in Europa ad avere il WiMax.

Tratto da Visionpost.

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