mercoledì 4 aprile 2007

Richiesti i documenti ufficiali dai progetti alla gestione del portale multimilionario Italia.it

Il blog Scandalo Italiano ha inviato al Premier Prodi e ai Ministri di competenza, Rutelli e Nicolais, una lettera aperta in cui si chiede di far luce su Italia.it, il portale del turismo costato allo stato 45 milioni di euro.

"Nessuno strepito, nessuna richiesta di messa alla berlina o intervento traumatico (spiegano dalla redazione di Scandalo Italiano) solo e soltanto un atto democratico basilare, e semplicissimo da attuare. Dal 1 aprile, data in cui spediremo la lettera, la parola passerà a Prodi, Rutelli e Nicolais. I rappresentanti del Governo potranno, con schiettezza e semplicità, confermare la democraticità e la limpidezza della cosa pubblica italiana, mettendo un pugno di documenti della Pubblica Amministrazione a disposizione di quei cittadini che ne hanno fatto richiesta, con pieno diritto".

Nella lettera si chiede di pubblicati tutti i documenti e i dettagli delle spese che si sono rese necessarie per la realizzazione del portale.

Questo il testo integrale della lettera:

"Signor Presidente del Consiglio Romano Prodi, Signori Ministri Francesco Rutelli e Luigi Nicolais, a noi l'Italia piace. Il portale Italia.it, da poco rilasciato online, decisamente meno. Questione di gusti direte voi: non è così. Dal giorno del suo debutto Italia.it è stato oggetto di una valanga clamorosa di critiche da parte di tutto il mondo web, italiano e non: tecnici, designers, comunicatori, esperti di marketing turistico online, bloggers e semplici utenti. Accanto a loro un inspiegabile ed assordante silenzio dei canali istituzionali, della stampa e dei media televisivi; con qualche rara eccezione dei pochi che ne hanno trattato marginalmente.

Il portale, che del progetto "Scegli Italia" rappresenta l'elemento catalizzatore per il rilancio del turismo italiano, si è rivelato, alla prova dei fatti, del tutto inadeguato allo scopo. In considerazione delle ingenti risorse economiche allocate, 45 milioni di euro o più, e del tempo trascorso dall'inizio del progetto, varato il 16 marzo 2004, la cosa appare ancor più grave. Dal 22 febbraio scorso, data di presentazione del portale, si è assistito ad un balletto di cifre, comunicati, interviste, riunioni di osservatori, interrogazioni e smentite dai quali emerge una sola cosa: una sostanziale assenza di trasparenza e limpidezza su tutta la vicenda.

Noi chiediamo invece che per Italia.it sia tutto chiaro. Questo governo, anche con suoi recenti atti, ha dato prova di voler iniziare un percorso di modernizzazione e trasparenza di tutto l'operato della pubblica amministrazione: oggi ha modo di far seguire i fatti alle parole. Senza citare leggi e provvedimenti, che pure garantiscono pieno diritto di accesso a documenti pubblici, in qualità di cittadini appassionati e scrupolosi Vi chiediamo, come semplice atto di responsabilità e di etica civile, di mettere a disposizione su di un sito istituzionale o di far pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica scandaloitaliano@gmail.com una copia in formato elettronico dei seguenti documenti: studio di fattibilità completo del progetto Scegli Italia; costo totale previsto dell'intero progetto, con dettaglio convenzioni tra DIT* e Innovazione Italia per l'esecuzione del progetto Italia.it; bando di gara; capitolato; elenco imprese o RTI* partecipanti alla gara; documento di aggiudicazione con dettaglio dei criteri adottati e motivazioni; risultati del benchmark internazionale sulle offerte presentate; contratto in essere con il RTI: IBM, ITS e Tiscover; atto transattivo del 2006 con il RTI: IBM, ITS e Tiscover con dettaglio motivazioni.

Confidiamo che questa nostra istanza abbia esito positivo. Vi ringraziamo sin d'ora per l'attenzione che, ne siamo certi, dedicherete a questo appello."





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